Non c’è più traccia del vecchio stabilimento Indesit Company di Melano (nell’Anconetano), dal quale uscivano frigoriferi e forni: in due anni, con un investimento di 14 milioni di euro (60% sul processo e 40% sul prodotto), ai quali seguiranno altri 9 nei prossimi due anni, Whirlpool ha realizzato e inaugurato la sua Fabbrica Modello, la più grande del centro Italia, capace di produrre ogni anno fino a 2,3 milioni di piani cottura di altissima gamma destinati alla macroregione Emea.
È il segnale che il primo produttore al mondo di elettrodomestici (21 miliardi di dollari di fatturato, 93mila addetti, 70 centri di ricerca e produzione nel mondo, ndr) «crede nell’Italia».
Lo ha ripetuto continuamente Esther Berrozpe Galindo, presidente di Whirlpool Emea e vicepresidente Corporation, spiegando che «qui abbiamo deciso di investire per alimentare la crescita del business e del sistema economico italiano». Non è un caso, dunque, se proprio il nostro Paese assorbe il 75% dei 350 milioni impegnati dalla multinazionale nell’Emea da adesso a fine 2017. «L’Italia è uno snodo cruciale della nostra strategia – ha chiarito ancora – e a Melano abbiamo aperto la prima delle nostre fabbriche del futuro».
«È un buon giorno per la nostra città e per le Marche – ha ricordato il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola – perché il gruppo ha rispettato gli impegni presi con il Paese e il nostro territorio». Impegni datati luglio 2015, che la multinazionale americana del bianco siglò con il governo Renzi, le Regioni Marche e Campania e le organizzazioni sindacali, dopo una trattativa lunga e a tratti complicata, conclusa con la firma di un piano industriale sostenuto da oltre 500 milioni di investimenti entro il 2018, dei quali 220 già spesi.
«Abbiamo fatto in modo – ha riconosciuto il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova –, con il lavoro e la collaborazione di tutti, che un territorio da sempre specializzato negli elettrodomestici e che, nel corso degli decenni ha rappresentato un polo produttivo di eccellenza per il made in Italy, ritornasse a essere altamente attrattivo per una multinazionale come Whirlpool». Una giornata quella di ieri che rappresenta anche «un chiaro segnale di fiducia verso la ripresa economica e produttiva del Paese», perché si è di fronte a «un investimento importante, non solo in termini economici, ma soprattutto in termini di speranza, passione esaltazione dei talenti dei quali dobbiamo essere orgogliosi». Ripercorrendo le tappe che hanno portato alla chiusura positiva della vertenza, l’esponente del governo, si è detta convinta della bontà di «un modello da applicare ovunque ci siano imprenditori e lavoratori che abbiano voglia di scommettere: quando si mettono insieme solide politiche industriali e progetti concreti si determinano risultati che portano nuova occupazione e redditività per le imprese».
Una buona pratica, insomma, sulla quale si inserirà presto un importante contratto di sviluppo, sostenuto dal Mise, sul quale stanno lavorando in accordo le Regioni Marche e Campania: sul piatto ci sono investimenti per circa 30 milioni, con l’obiettivo di garantire, sempre intorno al pianeta Whirpool, un polo logistico per la produzione e distribuzione di parti di ricambio a Carinaro (Caserta) e un centro di ricerca a Fabriano, che si andrà ad integrare anche con i siti di Cassinetta (Varese) e le due fabbriche in Polonia.
Melano è anche «il risultato della riorganizzazione dei sei siti industriali italiani, ognuno dei quali avrà una sua missione specifica», ha spiegato Davide Castiglioni, amministratore delegato Italia e vice presidente Operazioni Industriali. Lo stabilimento alle porte di Fabriano è decisamente 4.0, nasce dall’integrazione con il sito di Albacina, che per il momento non è stato riconvertito, e occupa poco più del 2% degli abitanti della cittadina marchigiana: 738 addetti, con una presenza di donne pari al 30%.
I macchinari sono di ultima generazione e garantiscono una capacità produttiva fino a 11 mila pezzi giornalieri. L’ultima novità di prodotto riguarda i piani cottura ad induzione, che rappresentano il 24% della produzione: grazie alla tecnologia smart cook, la pentola viene riconosciuta in maniera automatica ovunque sia posizionata all’interno del piano e ad essa è abbinata anche il sistema di cottura. Il fiore all’occhiello della produzione è rappresentato dai piani vetro-ceramici, richiestissimi nei paesi europei nordoccidentali: se ne producono al momento circa 200 pezzi ogni ora, il 16% della produzione, che resta ancora molto legata al tradizionale sistema a gas (60% del totale su 7 delle 14 linee produttive del sito). Accanto a design, nuovi intuizioni e materiali, Whirlpool ha scelto anche di potenziare il controllo qualità statistico su almeno il 3% dei prodotti, con una prova che simula, fino all’utilizzo finale, i comportamenti del consumatore.
fonte: ilsole24ore